Manuel Magrini - Inner pictures
(Encore Music Label - 2025)
La musica che viene da dentro
C’è chi la musica la suona, chi la interpreta, e poi c’è chi – come Manuel Magrini – la svela. Inner Pictures, il suo nuovo album, non si ascolta: si scopre. È un viaggio nelle stanze più segrete dell’anima, dove ogni brano sembra essere stato trovato più che composto, come una fotografia sbiadita ritrovata in un cassetto della memoria.
Non è la prima volta che il pianista umbro ci accompagna in territori sonori personali e profondi. Dopo l’esordio in piano solo con Unexpected (2016), ed il successivo Dreams (2019), registrato in trio con Francesco Ponticelli e Bernardo Guerra, Magrini compie ora un ulteriore passo avanti nella sua ricerca espressiva, riportando il piano solo al centro della scena, ma arricchendolo con la presenza preziosa di tre ospiti d’eccezione: Gabriele Mirabassi, Cristina Zavalloni e Federico Gili.
Il titolo è una dichiarazione d’intenti: Inner Pictures sono immagini interiori, momenti di consapevolezza, emozioni fissate come quadri o fotogrammi, tracce invisibili ma incancellabili di un percorso di vita. Brani che non raccontano storie lineari, ma stati d’animo, frammenti, impressioni. Il tutto sostenuto da una scrittura limpida, delicata, mai sovraccarica, e da un tocco pianistico che unisce controllo e profondità emotiva.
La traccia di apertura, Tempest on the lake, è già un piccolo manifesto: tensione e quiete si rincorrono in un equilibrio sospeso, come se la tempesta fosse necessaria per fare spazio alla serenità. Subito dopo, in Promenade, il clarinetto di Gabriele Mirabassi si muove tra nostalgia e dolcezza, in un dialogo intimo e struggente con il pianoforte.
Ogni brano è una finestra su un ricordo, un pensiero, un frammento di verità: Caffè Corretto profuma di casa e di sud, La rosa dei trenta è una riflessione matura e tenera sull’età che avanza, Sospeso vive tra le nuvole, in una dimensione impalpabile e poetica. L’incontro con Cristina Zavalloni in Can she excuse my wrongs è un momento di rara intensità, mentre Let Go, che chiude l’album, lascia un senso di pienezza malinconica, come un commiato dolce e silenzioso.
Ma Inner Pictures è anche un album che nasce da relazioni profonde. Manuel lo dedica con gratitudine alla sua famiglia, alla compagna Valentina, agli amici, e naturalmente ai musicisti che lo accompagnano in questa avventura. Il loro contributo – ed in particolare quello di Gabriele, Cristina e Federico – eleva ogni composizione, arricchendola di colori e sfumature imprevedibili.
Ed in effetti Inner Pictures non si può ascoltare distrattamente; anzi è un invito a fermarsi Perché, in tempi tanto pieni di rumore, questo suono che viene da dentro – sottile, sincero, umano – è forse una delle forme più autentiche di bellezza e resistenza.
Ascolta Inner pictures su Spotify
Tracklist: Tempest on the lake; Promenade; Calmo; La rosa dei trenta; Gentle warrior; Il castello del graal; Sospeso; Can she excuse my wrongs; Caffè corretto, Let go

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