Caravaggio - We all we are
Caravaggio - We all we are
(Ma.ra.cash. Records - 2025)
C’è qualcosa che sorprende quando una band riesce a prendere il prog, con tutta la sua storia e le sue regole non scritte, e lo porta su un terreno nuovo, fresco, vivo. È quello che han fatto i Caravaggio con il debutto omonimo del 2022 e che tornano a proporre in We All We Are: un disco che non si limita a “fare” progressive, ma lo reinventa con un’anima profondamente mediterranea.
Il suono è un mosaico: la chitarra elettrica dialoga con fisarmonica, bouzouki, mandolino, scacciapensieri e nacchere. Elementi che di solito si associano alle tradizioni popolari qui diventano protagonisti, intrecciandosi con rock, world music e vibrazioni hard. Non c’è nulla di artificiale, anzi: tutto scorre in maniera naturale, e ti ritrovi trascinato dentro paesaggi sonori che hanno il sapore della terra e del mare.
I musicisti impegnati sono: Vittorio Ballerio, voce; Fabio Troiani, chitarra, composizioni ed arrangiamenti; Serhan Kazaz, chitarra, bouzouki e voce; Stefano Spitale, fisarmonica; Piero Chiefa, basso ed Alessio Del Ben, batteria.
La band osa anche nella scrittura: accordi
stranianti, melodie etniche, passaggi jazz, tempi dispari che
spezzano e rilasciano la tensione. Eppure, nonostante la complessità,
i brani restano accessibili, comunicativi. È questo che colpisce: la capacità di tenere insieme ricerca e immediatezza, cervello e cuore.
Il concept non è da meno.
We All We Are nasce come riflessione sulla crisi della partecipazione
democratica, un tema che ci riguarda da vicino. I Caravaggio ci
raccontano di un potere che non ha più bisogno di imporsi con la
forza, perché riesce ad ottenere consenso dalle stesse persone che
limita. È un messaggio forte, che pone una domanda scomoda: è
davvero irreversibile questo processo, o possiamo ancora ritrovarci
uniti, come una forza collettiva capace di cambiare le cose?
Alla
fine del disco, resta la sensazione che il prog non sia affatto “vecchio” o rinchiuso in se stesso. Con We All We Are, i
Caravaggio dimostrano che questo "non genere" può ancora essere terreno di
libertà, creatività e pensiero critico. Una prova convincente, da
ascoltare e riascoltare, scoprendo ogni volta nuove sfumature.
Ascolta We all we are su Spotify
Tracklist: Isolation; Rejoice; In the place where I was born; We all we are; Controversial; White lies on our black tongues; Behind the mask, part. 1; Behind the mask, part. 2; Divine comedy tarantella

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