(Lizard Records - 2025)
A distanza di due anni da Lavorare per distrarsi Gabriele Inglese e
Paolo Nannetti tornano con un nuovo capitolo della loro avventura
musicale: L’arte di arrangiarsi. Se il primo disco raccoglieva “le
canzoni di una vita”, qui si respira l’entusiasmo di chi, dopo
aver riaperto un cassetto di memorie, scopre che c’è ancora molto
da dire.
Tredici brani costruiti con pazienza artigianale,
giorno dopo giorno, in un dialogo a distanza fra Pistoia e Bologna.
Files audio che hanno viaggiato avanti e indietro, bozze smontate e
ricucite, fino alla versione definitiva. Ne è nato un lavoro che
riflette tanto la lunga amicizia che lega i due musicisti fin dai tempi
delle medie, sia la loro capacità di attingere da un patrimonio
culturale vasto e stratificato.
I riferimenti sono chiari:
la canzone d’autore italiana, francese e americana, la tradizione
popolare nostrana e irlandese, qualche eco latina e un sottile
retrogusto progressive che richiama le esperienze passate di Nannetti
con i Sithonia. Le atmosfere restano prevalentemente acustiche,
arricchite dal contributo di amici strumentisti che con fiati, archi
e percussioni donano varietà timbrica e calore all’insieme.
La formazione che ha inciso l’album è la seguente: Gabriele Inglese: voce, chitarre, tastiere, arpa,e clarinetto e flauti; Paolo Nannetti: voce, basso, organetto e tastiere; Alberto Celommi: chitarre e basso; Giovanni Inglese: violoncello; Giulio Soldati: tromba; Raffele Ferro: percussioni; Claide Magrini: percussioni; Roberto Olmi: sax ed Orio Cenacchi: percussioni
Sul piano dei testi, si intrecciano autobiografia e riletture poetiche (da Dylan a Pazienza), restituendo un racconto che è al tempo stesso personale e universale. È come se Inglese e Nannetti fossero cronisti di sé stessi e del tempo attraversato, senza mai perdere il gusto del racconto e della melodia.
Se Lavorare per distrarsi era il gesto di rimettere in moto un
cammino, L’arte di arrangiarsi rappresenta la conferma di una
rinnovata urgenza creativa. Non si tratta di un hobby o di un
passatempo: è la testimonianza di come la musica possa continuare a
essere un linguaggio vitale, anche fuori dai circuiti
professionali.
Un disco da ascoltare come fosse una conversazione tra vecchi amici che non hanno mai smesso di
condividere passioni, storie e melodie.
Ascolta L’arte di arrangiarsi su Spotify
Tracklist: Canzone di primavera; Spettacolo annullato, pt. 1; L’assenza; Tre binari; Il momento perfetto; Versilia; Bombicci; Un cappello dalla terra del fuoco; Piccolo in D; Il tempo di un caffè; Maddalena e il mio amico Piero; Nave dei pensieri, pt. 2; Ricordate

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