(Black Widow - 2025)
Tra psichedelia, rock duro e vena lirica
Nel fermento creativo del prog ligure, ormai fucina di progetti ispirati e variegati, la Fungus Family torna con un lavoro che sancisce una svolta coraggiosa e profondamente identitaria. La Morte del Sole è un album che non solo ridefinisce la traiettoria della band genovese, ma che rilancia con forza la loro visione musicale, tra psichedelia, rock duro ed una vena lirica tutta italiana.
Quello che colpisce subito, sin dal primo ascolto, è il cantato in italiano, scelta che si rivela vincente: testi intensi, esistenziali, quasi teatrali, sposano ora una metrica che si fa evocativa, ora un’attitudine ruvida, impattante, che rende ancora più diretto il messaggio. La band abbandona le derive più astratte del passato per abbracciare una comunicazione potente e chiara, pur senza rinunciare a quella cifra sperimentale che è il loro marchio di fabbrica.
Il disco si apre con la title track, La Morte del Sole, manifesto del nuovo corso: l’intreccio fra riff granitici, progressioni jazzate e aperture melodiche riassume tutto il DNA della band, mentre la voce di Dorian Deminstrel si muove fra lirismo e ferocia, richiamando gli spiriti di Stefano Lupo Galifi ed Alvaro Fella. La psichedelia si fonde qui a un'epica nera, cinematica, che non lascia scampo.
Seguono brani come 37 nani da giardino, autentico pugno prog-hard con organo Hammond a dettare i tempi, e Tutto ciò che resta, che costruisce un crescendo lisergico e sinfonico, dove la melodia si frantuma in improvvise deviazioni strumentali (ottima in proposito la chitarra di Fuzz Caorsi ed il basso di ZeroTheHero). Destino stabilito accelera con un’irruenza quasi stoner, mentre Sei ciò che hai torna ad atmosfere più liquide e visionarie, lasciando spazio a tappeti d’organo e ad un testo che sembra una confessione onirica.
Non manca l’introspezione in Il vento divino, ballata cosmica che cresce fino all’esplosione finale, e il caos controllato di Cavalcata dell’Apocalisse, in cui si alternano fasi di aggressione prog a momenti rarefatti, quasi sognanti. Chiude Gabbia di miele, splendida ballad dal gusto retrò e romantico, impreziosita dalla voce femminile di La Della e dal pianoforte di Fabio Cuomo, vero gioiello di delicatezza.
Le collaborazioni sono di alto livello, con ospiti come: Agostino Macor (Delirium, La Maschera di Cera) e lo stesso Cuomo a dare ulteriore spessore al suono, già notevole grazie alla produzione attenta di Black Widow Records.
In definitiva, La Morte del Sole è un disco maturo, complesso ma accessibile, dove la Fungus Family dimostra di saper evolvere senza rinunciare a se stessa. Non solo un album, ma un viaggio esistenziale, tra decadenza, bellezza ed un desiderio ostinato di verità.
Ascolta La morte del sole su Spotify
Tracklist: La morte del sole; 37 nani da giardino; Tutto ciò che resta; Destino stabilito; Sei ciò che hai; Il vento divino; Cavalcata dell’apocalisse; Lasciami dormire; Gabbia di miele

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