Allman Brothers Band – Final Concert 10-28-14
Beacon Theatre, N.Y.C.
Allman Brothers Band – Final Concert 10-28-14
Beacon Theatre, N.Y.C. / (Peach Records – 2024)
Il testamento della più grande band del southern rock
Un cruccio, tra i tanti concerti a cui avrei anelato d’assistere, sarebbe certamente stato uno della Allman Brothers Band. Ho avuto la possibilità di vedere i suoi due chitarristi più recenti (Warren Haynes e Derek Trucks, anche più volte e m’accontento).
Nondimeno poter ascoltare cos’hanno combinato durante la loro ultima performance è comunque tanta roba.
Se davvero c’è stato un finale degno per una delle avventure più leggendarie del rock americano, è impresso in queste tre ore abbondanti di musica viva e struggente. Il 28 ottobre 2014, per la sesta e ultima sera consecutiva sul palco del Beacon Theatre di New York, la Allman Brothers Band si congedava per sempre dal proprio pubblico. “Final Concert 10-28-14”, pubblicato in digitale già nei mesi scorsi da Peach Records e più di recente in formato fisico, è il testamento sonoro di quell’ultima danza, in uno dei luoghi che più di ogni altro ha accolto il rito laico della band, dal 1989 in poi.
Registrato con audio cristallino, il triplo CD rappresenta una delle testimonianze dal vivo più complete e potenti mai pubblicate dalla ABB, un lascito che ha il sapore della memoria e il peso della storia. Ventinove brani, tre set invece dei consueti due, una maratona che parte con la poesia acustica di Little Martha – omaggio al fratello perduto, Duane – e si chiude con Trouble No More, la prima canzone mai suonata dalla formazione originale. Un cerchio che si chiude. Un addio consapevole, doloroso e bellissimo.
Gregg Allman, pur provato dai problemi di salute, si ritaglia momenti di intensità commovente, specie nella delicata Melissa, dove ogni parola è sospesa tra il respiro e l’addio. La voce è meno potente, ma più autentica, scavata dalla vita e restituita con la dignità di chi ha attraversato l'inferno e ne è uscito per dire grazie. Intorno a lui, un ensemble affiatatissimo: Warren Haynes e Derek Trucks costruiscono architetture chitarristiche da brividi, mai autoindulgenti, sempre capaci di parlare l’uno con l’altro, proiettando la lezione di Duane e Dickey Betts in una dimensione attuale e vibrante. Il basso pulsante di Oteil Burbridge, il doppio drumming serrato di Butch Trucks e Jaimoe, le percussioni vulcaniche di Marc Quinones completano il mosaico di una band che, pur acciaccata, è ancora all’apice.
Le scalette della ABB sono sempre state una dichiarazione d’intenti, ma qui si va oltre: classici come Statesboro Blues, Midnight Rider, Dreams, Blue Sky e Whipping Post convivono con un’incredibile Mountain Jam divisa in tre parti, e jam visionarie come la chilometrica In Memory of Elizabeth Reed, attraversata da una lunga parentesi tribale (JaMaBuBu) e da venature jazz che rendono il brano un viaggio ipnotico. Non mancano le cover reinterpretate con la solita verve: Good Morning Little School Girl e The Sky Is Crying sono rivitalizzate da impasti sonori robusti, che onorano le radici del blues senza mai suonare stanche.
Questo concerto, già uscito in passato solo attraverso il canale di merchandising ufficiale, torna ora in una riedizione celebrativa a dieci anni dall’evento, con booklet di 16 pagine, foto esclusive e le note che ripercorrono quel periodo turbolento, culminato in una delle performance più significative della carriera della band. La magia è tutta lì: in quel saluto finale, nel discorso stanco ma fiero di Gregg Allman (“Non avevo idea che si potesse arrivare a questo”), nel Beacon gremito, in una comunità musicale che non si è mai arresa ai drammi, alle separazioni, ai lutti. È il suono di un addio che non conosce rimpianto, ma solo riconoscenza.
Final Concert 10-28-14 è uno di quei dischi che ogni appassionato di rock, blues, southern dovrebbe ascoltare almeno una volta. Perché dentro ci sono la gloria e la fatica di una strada lunga 45 anni. Perché è un’opera totale. Perché, insieme a Live at Fillmore East, rappresenta l’essenza più pura e travolgente della Allman Brothers Band. Una messa laica per strumenti e cuori pulsanti. Un lascito. Un’eredità.
“La strada sembrava non finire mai … ma alla fine siamo arrivati qui.”
(Butch Trucks, Beacon Theatre, ottobre 2014)
Ascolta Final concert 10-28-2014 su Spotify
Tracklist: Disc 1: Little Martha; Mountain Jam; Don't Want You No More; It's Not My Cross to Bear; One Way Out; Good Morning Little School Girl; Midnight Rider; The High Cost of Low Living; Hot 'Lanta; Blue Sky; You Don't Love Me/ Soul Serenade/ You Don't Love Me
Disc 2: Statesboro Blues; Ain't Wasting Time; Black Hearted Woman; The Sky Is Crying; Dreams; Don't Keep Me Wonderin'; In Memory of Elizabeth Reed; Jamabubu; In Memory of Elizabeth Reed (Reprise)
Disc 3: Melissa; Revival; Southbound; Mountain Jam Reprise; Will the Circle Be Unbroken; Mountain Jam Reprise 2; Whipping Post; Farewell Message; Trouble No More

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