Wilson Project - Atto primo
Wilson Project – Atto Primo
(Ma.Ra.Cash Records - 2025)
L’opera lirica incontra il progressive: una sinergia emotiva e visionaria
Con Atto Primo, i Wilson Project compiono un passo audace e ispirato, portando la teatralità dell’opera lirica al centro della narrazione musicale, filtrata attraverso la sensibilità e la libertà del rock progressivo contemporaneo. Un titolo emblematico che apre, idealmente, un nuovo ciclo artistico per la band, ma anche un lavoro concepito come un atto scenico in musica, dove emozione, dramma e immaginazione si fondono.
Il gruppo – composto da Stefano Rapetti (basso, voce), Annalisa Ghiazza (voce, aerofoni), Andrea Protopapa (tastiere, voce) e Mattia Pastorino (batteria, voce) – riafferma con questo secondo album la propria capacità di coniugare radici e visione, tradizione e sperimentazione. Dopo il riuscito esordio con Il viaggio da farsi (2022), concept ambientato in un’utopia marziana, la band alza l’asticella creativa e costruisce un affresco musicale ambizioso, dove ogni brano prende ispirazione da un capolavoro dell’opera lirica, non per replicarne lo stile, ma per reinterpretarne l’essenza emotiva, ricreandone la forza scenica attraverso le strutture fluide del prog.
Atto Primo si presenta come un viaggio sonoro raffinato e ricco di suggestioni, in cui la componente melodica convive con momenti più sperimentali, passando da atmosfere sinfoniche a tensioni quasi cinematiche. Le tracce – sei, per un totale di quasi un’ora di musica – sono variegate e ricche di dinamiche interne. L’apertura strumentale Ouverture introduce l’ascoltatore nel clima dell’opera, seguita dalla potente Taiji, che sviluppa un equilibrio tra armonie orientali e tensione drammatica. Bolshoi richiama con eleganza le atmosfere del balletto russo, mentre Ragnarok, con i suoi quasi 13 minuti, è un vero e proprio affresco epico che fonde mitologia nordica e struttura progressive classica. A seguire, Nihonga dipinge paesaggi sonori delicati e quasi impressionisti, per poi lasciare spazio a Duat, la traccia conclusiva, intensa e stratificata, che affonda nelle atmosfere misteriose dell’Antico Egitto.
La band dimostra una grande coesione esecutiva ed una cura per gli arrangiamenti che si traduce in una musica che non rincorre la nostalgia ma dialoga con essa, rinnovandola. Le influenze sono chiare – PFM, Banco, Genesis, ELP – ma rilette con uno stile personale che ha già portato i Wilson Project ad esibirsi sui palchi più prestigiosi della scena prog italiana ed internazionale: dal 2Days Prog + 1 di Veruno, all’apertura dei concerti di Le Orme, New Trolls e PFM.
Con Atto Primo, i Wilson Project ci consegnano un’opera viva, intensa, colta ed accessibile al tempo stesso, capace di coinvolgere l’ascoltatore in un’esperienza immersiva e multisensoriale. Un disco che si ascolta, si immagina, e forse si guarda con gli occhi della mente.
Tracklist: Ouverture; Taiji; Bolshoi; Ragnarok; Nihonga; Duat
