mercoledì 16 luglio 2025

Gazzara plays Genesis - The lamb lies down on Broadway

Gazzara plays Genesis - The lamb lies down on Broadway


Gazzara plays Genesis - The lamb lies down on Broadway 

(Irma Records - 2025)

Un sogno che torna a vivere

Francesco Gazzara non è nuovo alle sfide. E chi lo segue sa quanto profondo sia il suo amore per il mondo dei Genesis. Un amore che, nel tempo, ha preso forma in una vera e propria tetralogia discografica – Play Me My Song (2014), Here It Comes Again (2020), Foxtrot (2022) e Selling England By The Pound (2023) – in cui il suo tocco pianistico e orchestrale ha saputo rileggere con rispetto e poesia l’epopea di una delle band più iconiche della storia del prog.

Ma stavolta Gazzara ha deciso di andare oltre. Con The Lamb Lies Down on Broadway, del quale è partito il pre-order ieri, affronta la sua impresa più ambiziosa: una trasposizione strumentale completa del doppio concept album che i Genesis pubblicarono nel 1974. Un’opera complessa, visionaria, simbolica, che per molti rappresenta il vero capolavoro del gruppo e uno dei vertici assoluti del rock del Novecento.

Pubblicato in edizione limitata da IRMA Records, questo lavoro non è solo una rilettura. È un’immersione totale. Una discesa, senza difese, dentro l’universo allucinato e frammentato di Rael – protagonista della narrazione originale ideata da Peter Gabriel – ma qui senza parole. Niente voce, niente testo. Solo la musica. E, paradossalmente, è proprio nel silenzio delle parole che questa versione riesce a parlare ancora più forte.

Ascoltarlo è stato come scoprire l’opera per la prima volta. Ogni passaggio mi ha restituito dettagli nascosti, sfumature armoniche e melodiche che nell’album originale erano talvolta soffocate dal peso narrativo del canto. Gazzara riesce a far emergere quella materia sonora profonda che spesso resta sotto pelle, rivelando un'anima ancora più intensa e cinematografica.

Il lavoro di arrangiamento è fatto con cura maniacale, ma senza freddo accademismo. C’è rispetto, certo, ma anche calore, libertà e passione. Il pianoforte è il cuore pulsante del progetto, affiancato dal suono avvolgente dell’Hammond e del Mellotron, strumenti che evocano subito la poetica di Tony Banks. Ma è l’ensemble, guidato con eleganza, a dare respiro all’intera opera: Dario Cecchini (Funk Off) ai fiati, David Giacomini alla chitarra, e una sezione d’archi – Fabrizio Paoletti, Giulia Nuti e Giorgia Pancaldi – che trasforma ogni brano in un quadro orchestrale vivo, vibrante.

Non c’è un “brano preferito”. E non serve cercarlo. Questo album va vissuto come un unico flusso sonoro, un lungo sogno orchestrale che ci accompagna – come Rael – tra realtà e visione, incubo e redenzione. È un viaggio, non una sequenza di tappe.

In un tempo in cui i Genesis sembrano aver chiuso definitivamente il sipario (con l’uscita di scena di Phil Collins), Gazzara ci regala qualcosa che va oltre il tributo. È un atto d’amore autentico, lucido, sentito. Un tentativo riuscito di restituire vita e respiro a un’opera che, anche senza parole, continua a raccontare, emozionare, vibrare.

Un ascolto che non si consuma in una volta sola ma va interiorizzato, lasciato sedimentare. O forse, semplicemente respirato.
Tutto d’un fiato. O, meglio ancora, lentamente. Come si fa con i sogni.

Ascolta Gazzara plays Genesis_The lamb lies down on Broadway su Bandcamp 

 Per acquistare l’album in edizione limitata:
👉https://francescogazzara.bandcamp.com/album/gazzara-plays-genesis-the-lamb-lies-down-on-broadway-double-album

Maggiori info su: www.gazzaraplaysgenesis.com o info@gazzaraplaysgenesis.com



 

venerdì 11 luglio 2025

Chick Corea / L’Anticonformista

 Chick Corea / L’Anticonformista

 Chick Corea / L’Anticonformista

di Francesco Cataldo Verrina

(Kriterius Edizioni - 2025)

Nel panorama editoriale odierno, spesso popolato da titoli celebrativi e approcci superficiali alla musica, il nuovo saggio di Francesco Cataldo Verrina, Chick Corea. L’Anticonformista, si distingue come un’opera rara e necessaria. Non una semplice agiografia, né una biografia in senso stretto, ma piuttosto un’indagine profonda, una sorta di corpo a corpo intellettuale con l’opera e il pensiero di uno dei più grandi innovatori del jazz contemporaneo.

Chick Corea – definito da Verrina un “deformatore” del linguaggio musicale – è analizzato nella sua essenza più autentica: quella di un artista in costante movimento, capace di attraversare stili, epoche e correnti senza mai lasciarsi intrappolare. Dal post-bop degli esordi alla svolta elettrica al fianco di Miles Davis, dalla creazione dei Return to Forever alle raffinate esplorazioni cameristiche con Gary Burton, ogni fase del suo percorso viene affrontata con rigore musicologico e sensibilità narrativa.

Rapidità, sintesi, magnificenza, bellezza: sono questi, secondo Verrina, i quattro pilastri della grammatica musicale di Corea. Ma è soprattutto nella sua capacità di “pensare come un’orchestra classica” – anche nel gesto più minimo di un accompagnamento – che emerge la sua statura di architetto sonoro, più compositore visionario che semplice virtuoso.

La scrittura di Verrina – densa, evocativa, tagliente – coniuga analisi rigorosa e riflessione culturale. Ne scaturisce una vera e propria mappa concettuale intorno alla figura di Corea, utile tanto al neofita quanto allo studioso. La musica, in queste pagine, non è mai solo suono: diventa strumento critico, lente attraverso cui osservare e interrogare il mondo.

In questo senso, Chick Corea. L’Anticonformista è anche un autoritratto implicito del suo autore. Figura appartata e non convenzionale nel panorama critico italiano, Francesco Cataldo Verrina prosegue qui il suo percorso di intellettuale militante, lontano da ogni conformismo e da ogni compiacimento accademico. Il suo sguardo – nutrito da antropologia, sociologia e passione jazzistica – non cerca la sintesi rassicurante, ma lo squilibrio fecondo. E lo fa con uno stile affilato, ironico, mai reverente.

Il ritratto di Corea si trasforma così in un manifesto poetico: la musica come spazio di resistenza, luogo inquieto, mai pacificato.
Chi si aspetta una guida ordinata e rassicurante potrebbe restarne spiazzato. Ma chi ama davvero la musica troverà in questo saggio una bussola preziosa, fatta non di coordinate fisse, ma di traiettorie aperte.
Perché – come Corea stesso ha dimostrato lungo tutta la sua carriera – l’anticonformismo non è una posa, ma un destino.

Il libro, pubblicato da Kriterius Edzioni,  sarà presentato lunedì 14 luglio alle ore 18:00 all'Egea Store di Perugia, in Via Ritorta 5/7; una buona occasione anche per visitare il negozio, con ampia scelta di vinili e cd. Nei prossimi giorni presso il negozio perugino incontri con Francesco Rondolini ed il suo libro su Umbria Jazz e con Gabriele Mirabassi per il suo nuovo album.







 
 

venerdì 4 luglio 2025

Riccardo Catria - Orchestral Suite N. 1

 Riccardo Catria - Orchestral Suite N° 1


 Riccardo Catria - Orchestral Suite N° 1

(Encore Music Label - 2025)

L’essenza del suono, tra forma e libertà

Non accade spesso di incrociare, quasi per caso, un talento in formazione e ritrovarlo pochi anni dopo al centro della scena, autore di un’opera orchestrale intensa, compiuta, ispirata. È quanto successo con Riccardo Catria, giovane trombettista umbro classe 1999, che da un’apparizione quasi anonima nel 2017 durante gli eventi collaterali della mostra “L’immagine del suono” ha saputo bruciare le tappe ed imporsi come una delle voci più personali della nuova generazione jazzistica italiana.

Con Orchestral Suite No. 1, pubblicata da Encore Music, Catria compie un passo decisivo nel suo percorso artistico: non più soltanto interprete o arrangiatore – ruoli già ampiamente esplorati con la Perugia Big Band ed il quartetto – ma compositore orchestrale a pieno titolo.

Concepita inizialmente come Mediterranean Suite, l’opera assume il titolo definitivo di Orchestral Suite No. 1, in linea con un’estetica che rifiuta la narrazione in favore dell’assoluto musicale. Otto movimenti per un fluire di forme e colori orchestrali dove la musica non accompagna un racconto, è il racconto.

Registrata con la storica Perugia Big Band, sotto la direzione dello stesso Catria, la suite si arricchisce della presenza di ospiti d’eccezione: Jeff Ballard alla batteria, Gabriele Evangelista al contrabbasso, Marta Raviglia alla voce (intesa come puro strumento), Massimo Morganti al trombone e lo stesso Catria alla tromba.

I riferimenti non mancano – in primis Kenny Wheeler e Roy Hargrove, il cui spirito aleggia come un’influenza affettiva oltre che musicale – ma tutto viene rielaborato con una voce personale e lucida, lontana da facili citazioni.

La Orchestral Suite No. 1 si distingue per la cura nella scrittura: strutture contrappuntistiche, ritmiche ibride che toccano lo swing e tempi africani, melodie centrali mai sacrificate sull’altare della sperimentazione.

La voce, privata di testo, si innesta nell’organico come ulteriore timbro, ampliando lo spettro espressivo così che tutto sembra ruotare attorno a un equilibrio delicato; tra rigore compositivo e libertà immaginativa, tra luce e silenzio. Come scrive lo stesso autore:

È un canto senza parole, un frammento di luce che galleggia nel buio, alla ricerca di chi è disposto ad ascoltare con il cuore.”

Questa poetica si riflette anche nell’aspetto visivo del disco. La copertina di Meri Tancredi – un’onda luminosa su sfondo nero – suggerisce eleganza, ignoto, apertura: una metafora perfetta dell’album stesso. Non un’immagine descrittiva, ma uno spazio da abitare con l’immaginazione.

A suggellare l’importanza dell’opera sono le note di copertina firmate da Enrico Rava, che definisce il lavoro come “importante, originale e interessante”. Un’investitura non da poco per un artista ancora giovanissimo, ma già ampiamente riconosciuto anche da maestri del calibro di Paolo Fresu e Massimo Morganti.

Il disco arriva dopo un percorso denso di tappe significative: il Premio Massimo Urbani, il Tomorrow’s Jazz, le finali di Barga Jazz, l’esperienza con la P-Funking Band, i concerti con il quartetto elettrico ed il bellissimo lavoro d’un paio d’anni fa, Mantra’s Dance; e tutto pare confluire in questo lavoro orchestrale che è insieme sintesi e nuovo inizio.

Con Orchestral Suite No. 1, Riccardo Catria non solo entra nella composizione orchestrale contemporanea, ma lo fa da protagonista, con un’opera che guarda al futuro con lo sguardo lucido di chi ha studiato la tradizione ma non la teme. Un disco che non si fa ascoltare passivamente, ma che chiede attenzione, disponibilità e tempo. In cambio, regala bellezza, profondità e musica che sa parlare da sola.

 Ascolta Orchestral Suite No. 1 su Spotify

Tracklist: Movement I; Movement II; Movement III; Movement IV; Movement V; Movement VI; Movement VII; Movement VIII




martedì 1 luglio 2025

PFM - Canta De Andrè Anniversary

 PFM - Canta De Andrè Anniversary

PFM - Canta De Andrè Anniversary

(Aereostella  - 2025)

Il secondo capitolo della serie "Live Collection" 
 

PFM canta De André Anniversary non è solo un album live, è un ponte sonoro e culturale che attraversa più di quarant’anni di storia della musica italiana. Pubblicato qualche mese fa in digitale, in occasione dell’85° anniversario della nascita di Fabrizio De André, e più recentemente in formato fisico (doppio cd e doppio vinile), il disco racchiude le registrazioni più recenti del tour omonimo, celebrando la straordinaria ed irripetibile alchimia tra il cantautore genovese e la Premiata Forneria Marconi.

Questa collaborazione, nata nel lontano 1978 e divenuta leggendaria, segnò una svolta: per la prima volta, un cantautore veniva affiancato da una rock band progressiva in un live tour, rompendo barriere e pregiudizi tra generi e pubblici. E proprio da quel sodalizio irripetibile nasce l’anima di questo album, che, più che un disco, è un atto d’amore.

Registrato durante le date del tour 2023 e 2024, “PFM canta De André Anniversary” riesce nel difficile intento di rendere viva la memoria di De André senza mai sfiorare il manierismo. L’apertura, affidata a brani iconici come Bocca di rosa, Andrea, Un giudice e Giugno ’73, trasporta subito l’ascoltatore in un viaggio tra i ricordi, mantenendo però freschezza e vitalità grazie ai nuovi arrangiamenti e ad interpretazioni intense.

Il cuore pulsante del live è senza dubbio la sezione dedicata a La buona novella, album seminale che la PFM contribuì a realizzare nel 1970 e già riletto dalla band nel 2010; nel live, il concept biblico, arricchito dall’inedito Universo e terra e da circa mezz’ora di nuova musica, rappresenta uno dei momenti più toccanti e riusciti dell’intero lavoro.

Il secondo cd si apre con Zirichiltaggia, seguita dall’ottimo arrangiamento de La canzone di Marinella; siamo quasi al finale ed ecco Volta la carta, che porta in scena l’anima ironica e popolare di De André, prima della conclusione struggente con Amico fragile, brano manifesto di una poetica tagliente e disillusa con un solo di chitarra di Marco Sfogli che quasi non fa rimpiangere Franco Mussida.

Ma la festa non finisce lì. Acclamata dal pubblico, la band torna sul palco per il gran finale: Il pescatore, Celebration ed il riff immortale di Impressioni di settembre sigillano una serata che va ben oltre il concerto, diventando rito collettivo, celebrazione corale della musica come ponte tra epoche, generazioni e visioni artistiche.

Il disco si fa così testimonianza viva di un tour che, iniziato nel 2019, continua ad emozionare e coinvolgere, senza mostrare segni di stanchezza. Franz Di Cioccio (voce e batteria), Patrick Djivas (basso), Lucio “Violino” Fabbri, Marco Sfogli (chitarra), Alessandro Scaglione (tastiere), Luca Zabbini (voce, chitarra e tastiere), Eugenio Mori (batteria) e gli ospiti Flavio Premoli e Michele Ascolese, offrono una performance compatta, brillante e carica di pathos.

Va anche sottolineato come la qualità dell’esecuzione resti altissima nonostante il trascorrere del tempo. Se la voce di Di Cioccio può mostrare qualche limite – lui stesso non ha mai nascosto di sentirsi più batterista che cantante – la coesione della band, la potenza degli arrangiamenti e l’amore per quel repertorio colmano ogni possibile sbavatura.

Con questo album, la PFM dimostra ancora una volta di essere custode e interprete autorevole di un pezzo fondamentale della storia della musica italiana. Non solo rievocazione, ma rinnovamento, rielaborazione e rilancio di un patrimonio artistico che non smette mai di parlare al presente.

PFM canta De André Anniversary” è un documento prezioso, un tributo rispettoso e al tempo stesso vitale. Un invito ad ascoltare – e riascoltare – De André con le orecchie del cuore e la mente aperta. Perché, come diceva lui stesso, “la musica è tutta un’altra cosa. È quello che ci salva la vita.”

Ascolta PFM canta De Andrè Anniversary su Spotify

Tracklist: CD 1: Bocca di Rosa; La guerra di Piero; Andrea; Un giudice; Rimini; Giugno ’73; Universo e terra; L’infanzia di Maria (include La tentazione); La tentazione; L’infanzia di Maria (II parte); Il sogno di Maria; Maria nella bottega di un falegname; Rumori di bottega; Il testamento di Tito

CD 2: Zirichiltaggia; La canzone di Marinella; Volta la carta; Amico fragile; Il pescatore; Celebration; Impressioni di settembre (reprise)

 


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