giovedì 29 maggio 2025

Raccomandata con Ricevuta di Ritorno / In Fuga

 

Raccomandata con Ricevuta di Ritorno – In Fuga

Raccomandata con Ricevuta di Ritorno – In Fuga 

(AMS / BTF - 2025)

La bellezza testarda della coerenza

  Ci sono dischi che arrivano come un lampo, bruciano in fretta e lasciano solo l’eco. E poi ci sono dischi come In Fuga, pubblicato da AMS / BTF nelle scorse settimane, che sembrano provenire da un altro tempo, ma che ci parlano con una voce più che mai necessaria oggi. Dischi che non inseguono mode o algoritmi, ma portano avanti un discorso iniziato oltre cinquant’anni fa, quando una band chiamata Raccomandata con Ricevuta di Ritorno firmava uno dei manifesti più poetici del progressive italiano: Per… un mondo di cristallo.

E quel mondo di cristallo, fragile e visionario, evidentemente non si è mai infranto davvero.

Luciano Regoli è rimasto lì, in prima linea, a proteggere quella visione. Lo ha fatto negli anni 2000 con Il Pittore Volante, disco raffinato e ricco di ospiti illustri, poi con il Live In Elba e con l’inatteso In Rock del 2019. Ma oggi, con In Fuga, il cerchio sembra stringersi ancora di più intorno a una verità sonora ed esistenziale: quella dell’arte come testimonianza, come atto di fedeltà a sé stessi.

“In fuga”, sì… ma da cosa? Dalla banalità, dall’omologazione, dalla tentazione di fermarsi. È un disco che non scappa, ma piuttosto resiste. E lo fa con le armi del prog: l’epica, la melodia che si dilata, la voce come strumento narrante, gli strumenti a fiato che danno respiro alle composizioni.

Accanto a Regoli ci sono due compagni di viaggio che definire “storici” è riduttivo: Nanni Civitenga al basso (già nel nucleo originario dei primi anni ’70) e Walter Martino alla batteria, con alle spalle una carriera che attraversa i Goblin, i Libra ed una buona fetta di storia del rock italiano. Insieme, danno forma a un suono pieno, ricco, evocativo, in cui convivono lo spirito sinfonico del progressive e l’urgenza lirica del cantautorato rock.

E poi troviamo diversi ospiti quali: Claudio Simonetti (Goblin) all’Hammond B3; Fabio Alessandrini alla batteria; Jonathan Frassini alle tastiere; Massimiliano Castellani, Lorenzo Milone, Nicola Distaso e Mario Schirilò alle chitarre; il soprano Barbara Barbato; Alessandro Tomei al sax e Marco Sodano al violino.

Sei sono le tracce che compongono il disco: si inizia con Incubo e Mary Reilly, con la voce di Regoli subito protagonista, come se il tempo si fosse fermato.

E’ poi la volta della bella rilettura di Sognando, scritta negli anni ‘70 da Don Backy ed interpretata anche da Mina e di Nubiano, dalla ritmica sostenuta.

A chiudere sono gli oltre nove minuti della convincente Ancora l’ombra, che sembra riportare ad un brano del primo album con il titolo quasi omonimo, con le tastiere di Claudio Simonetti in evidenza, e la breve ed acustica Sandrina, per voce e chitarra.

Le atmosfere richiamano a volte le tinte cupe e solenni degli Uriah Heep, la potenza elegante dei Deep Purple più epici, ma anche il respiro mediterraneo di certo prog italiano anni ’70 che aveva il coraggio di farsi racconto, teatro, pittura.

Già, la pittura. Perché anche stavolta la copertina è firmata da Regoli, che è prima di tutto artista visivo. E lo si sente. Ogni brano sembra un quadro in movimento: suoni che sfumano in controluce, assoli che si aprono come squarci nel cielo, testi mai retorici che sanno toccare il cuore con parole scelte con cura, quasi scolpite.

In Fuga è un disco che va ascoltato con attenzione, magari anche in silenzio, tutto intero. È un'opera che non rincorre l’immediatezza, ti conquista poco a poco, come un libro antico ritrovato in soffitta: un libro che avevi dimenticato di avere, ma che parlava già di te.

In tempi dove tutto si consuma in fretta, dove la musica spesso si svende per pochi secondi di attenzione, In Fuga è un atto di coraggio. Un disco che rivendica la bellezza della coerenza e il diritto di esistere fuori dal tempo. Un invito a fermarsi. Ascoltare. E ricordare.

Perché forse, dopotutto, non siamo noi a fuggire… ma il mondo che corre via.

Ascolta In fuga su Spotify

Tracklist: Incubo; Mary Reilly; Sognando; Nubiano; Ancora l’ombra; Sandrina


 

martedì 27 maggio 2025

Massimo Pieretti / The next dream

 

Massimo Pieretti – The Next Dream

Massimo Pieretti - The next dream (Cromosoma M - 2025)

La visione, il sogno, l'urgenza di raccontare

Conoscevo già Massimo Pieretti per aver parlato di A New Beginning, uscito nel 2022, e ne avevo apprezzato la genuinità: un disco d’esordio che lasciava intuire un’urgenza espressiva profonda.

Ora è arrivato The Next Dream dove ogni brano è un quadro, una scena, un frammento di un diario che sfocia nel teatro dell’immaginario collettivo.

L’apertura è affidata alla breve (poco meno di due minuti), Come Heavy Sleep, un brano tradizionale del 1600 che il musicista romano recupera e riporta al presente con rispetto ed intensità. E da lì si entra in un mondo fatto di incontri, paure, riflessioni: Creatures of the Night Part 1 è quasi una soglia onirica, con la voce profonda di Germana Noage ed un buon solo di chitarra (Simone Cozzetto).

Get In Line e The Chinese Witch, con la voce cangiante di Kate Nord, mettono in luce la capacità di Pieretti di affrontare temi attuali e personali con una scrittura musicale complessa, pensata per chi ha voglia di ascoltare sul serio.

Tra i momenti migliori I Dreamed Of Flying, dove si parla di guerra e di speranza, tratto da un testo scritto dalla sorella Patrizia e rielaborato da Massimo e da Gianluca Del Torto, con il mellotron (tra i primi strumenti a caratterizzare il prog), sugli scudi.

Si va quindi avanti con Creatures of the Night Part 2, con la voce di Laura Piazzai ed una chitarra assai vicina alle atmosfere floydiane; poi ecco Alone, con la voce di Lorenzo Cortoni, intima e quasi sussurrata e The First Time We Met, con la voce di Michaerl Trew, dove trova spazio il clarinetto di Lauren Trew, le chitarre di Vincenzo Zappatore e di Francesco Mattei; un altro ottimo brano.

Ma il cuore, l’anima, il senso pieno di questo disco è tutto nella title track The Next Dream: quasi dieci minuti che racchiudono il mondo del pianista romano; un artista vero, colto ed ispirato che non cerca i riflettori, ma ha qualcosa da dire, e lo fa con la musica.

Il cd contiene un brano in più rispetto alla versione in vinile: la delicata versione acustica di I Dreamed Of Flying, confermandosi tra le tracce migliori del lavoro.

E se il disco è così ricco, lo si deve anche a una squadra di musicisti straordinari quali: John Hackett, Mark Cook, Mattias Olsson, Peter Matuchniak, Jean Luc Payssan, Simone Cozzetto, Germana Noage, Laura Piazzai, Marco Lo Muscio, Rob Townsend, Fabio Moresco e Kate Nord.

The Next Dream, pubblicato dall'etichetta Cromosoma M in cd e vinile,  è un disco che osa; si prende il suo tempo, ti prende per mano accompagnandoti in un sogno dove ogni suono ha un perché. 

Ascolta Creatures of the night part 1 su Spotify

Ascolta I dream of flying su Spotify 

Ascolta Creatures of the night part 2 su Spotify 

Ascolta The next dream su Spotify 

La tracklist: Come heavy sleep; Creatures of the night part 1; Get in line; The chinese witch; I dreamed of flying; Creatures of the night part 2; Alone; The first time we met; The next dream; I dreamed of flying (acoustic version)




 

Giuseppe D'Angelo - Mysterious traveller: The music of Wayne Shorter

  Giuseppe D'Angelo  Mysterious traveller: The music of Wayne Shorter Giuseppe D'Angelo  Mysterious traveller: The music of Wayne Sh...